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Benvenuti su un altro articolo firmato Buona DietaI disturbi alimentari sono purtroppo sono più numerosi. Ne soffrono, soprattutto i giovani, che non si sentono a proprio agio con il proprio corpo. Le persone che soffrono di disturbi alimentari generalmente hanno dei problemi emotivi e sentono il bisogno di tenere costantemente sotto controllo il proprio peso forma.

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Inoltre chi soffre di questi problemi alimentari si sente sempre insoddisfatto del proprio aspetto fisico e crede che la risoluzione dei propri problemi sia perdere peso. I disturbi alimentari colpiscono soprattutto le ragazze tra i 14 e i 30 anni e nella maggior parte dei casi iniziano nell’adolescenza. Gli individui che soffrono di disturbi alimentari sono convinti che la soluzione dei propri problemi sia legata al controllo assoluto del peso, del cibo e del proprio aspetto fisico.

E’ fondamentale sottolineare l’importanza di evitare di seguire diete troppo drastiche, che permettono di perdere peso in poco tempo, ma è preferibile seguire un sano regime alimentare. Inoltre quando si desidera perdere peso è consigliabile rivolgersi a dei medici specializzati che sono in grado di insegnare le regole del mangiare sano.

Ecco alcune delle cause più frequenti ai più comuni disturbi alimentari 

Molti medici sono convinti che non ci sia una causa in particolare per l’insorgenza dei disturbi alimentari ma essi sono dovuti a una combinazione di diverse motivazioni. Di seguito sono elencate alcune tra le cause più frequenti che incidono sulla nascita dei disturbi alimentari. 

I disturbi dell'alimentazione sono condizioni complesse che riguardano comportamenti, pensieri e emozioni legati al cibo, al peso e all'immagine corporea. Sebbene le cause esatte di questi disturbi non siano completamente comprese, si ritiene che una combinazione di fattori biologici, psicologici, sociali e ambientali contribuisca al loro sviluppo. Ecco le cause più frequentemente associate ai disturbi dell'alimentazione più comuni:

  1. Anoressia Nervosa:
  • Fattori biologici: Alcuni studi suggeriscono una predisposizione genetica al disturbo.
  • Fattori psicologici: Basse autostima, perfezionismo, problemi di identità, e difficoltà nel gestire lo stress possono contribuire allo sviluppo dell'anoressia.
  • Fattori sociali: La pressione sociale per rispettare un ideale di magrezza, l'esposizione ai media che promuovono immagini corporee snelle come ideali, o esperienze come il bullismo possono influenzare l'insorgenza dell'anoressia.
  • Fattori ambientali: Stressanti eventi di vita, come la transizione alla pubertà, un trauma o pressioni competitive in ambiti come lo sport o la danza, possono scatenare l'anoressia.
  • Bulimia Nervosa:
    • Fattori biologici: Allo stesso modo dell'anoressia, può esserci una predisposizione genetica.
    • Fattori psicologici: Basse autostima, impulsività, e problemi nella gestione delle emozioni sono spesso presenti.
    • Fattori sociali: La pressione della società verso un certo ideale di bellezza può contribuire, come anche le esperienze di vita tra cui abusi o bullismo.
    • Fattori ambientali: Stress, traumi, pressione da parte di certi sport o attività artistiche possono essere trigger.
  • Binge Eating Disorder (Disturbo da Alimentazione Incontrollata):
    • Fattori biologici: Come per gli altri disturbi, la genetica può giocare un ruolo.
    • Fattori psicologici: Sentimenti di inadeguatezza, depressione, ansia e solitudine sono spesso associati a questo disturbo.
    • Fattori sociali: Stereotipi culturali e pressioni sociali possono contribuire.
    • Fattori ambientali: Traumi, stress e pressioni possono innescare episodi di abbuffate.

    Va notato che, anche se queste cause possono essere associate ai disturbi dell'alimentazione, la presenza di uno o più di questi fattori non garantisce che una persona sviluppi un disturbo dell'alimentazione. Questi disturbi sono il risultato di una complessa interazione di molteplici fattori. Se sospetti che tu o qualcuno che conosci possa avere un disturbo dell'alimentazione, è fondamentale cercare aiuto professionale.

    Elenco delle principali malattie legate all'alimentazione

    Di seguito sono elencate le caratteristiche di alcune malattie dell'alimentazione che devono essere costantemente tenute sotto il controllo di un medico esperto. E’ importante ricordare che alcune malattie dell’alimentazione se non monitorate possono causare numerose complicazioni.

    Diabete mellito

    Il diabete mellito è chiamato da molti semplicemente diabete e si ha quando l’organismo non è in grado di utilizzare gli zuccheri come fonte di energia. Questa malattia colpisce in particola modo le persone che hanno più di cinquanta anni di età. Le persone colpite dal diabete mellito possono avere dei problemi ai reni, agli occhi, all’apparato cardiaco ecc.

    Achilia

    Le persone affette da achilia non hanno la naturale secrezione nello stomaco, spesso a causa di una grave forma di gastrite cronica, di un tumore ecc.

    Acidità di stomaco

    L’acidità di stomaco è una malattia dell’alimentazione che provoca la fuoriuscita di liquidi che si trovano nello stomaco e che hanno un sapore acido. L'acidità di stomaco, o pirosi, è una sensazione di bruciore che si origina nello stomaco o nella parte inferiore del torace e che può risalire fino alla gola. Si tratta di un disturbo comune e può manifestarsi occasionalmente o più frequentemente. Ecco i principali sintomi associati all'acidità di stomaco:

    1. Sensazione di bruciore: Si tratta del sintomo più comune. Si avverte una sensazione di bruciore o calore che inizia nello stomaco o nella parte inferiore del torace e che può risalire fino alla gola.
    2. Sapore acido o amaro in bocca: A volte, l'acidità può causare un sapore acido o amaro nella parte posteriore della bocca, in particolare quando ci si piega in avanti, si stende o si inclina.
    3. Dolore allo stomaco: Alcune persone possono avvertire dolore o disagio nello stomaco, spesso legato alla digestione.
    4. Difficoltà a deglutire: In alcuni casi, l'acidità di stomaco può causare difficoltà a deglutire o una sensazione come se il cibo rimanesse bloccato nella gola o nel petto.
    5. Tosse o raucedine: L'acido che risale nell'esofago può irritare le vie aeree, causando tosse o raucedine.
    6. Rigurgito: Questo si verifica quando l'acido dello stomaco risale nell'esofago e fino alla gola, causando un sapore acido o amaro.
    7. Gonfiore o eruttazione: L'acidità di stomaco può essere accompagnata da eruttazioni frequenti o una sensazione di gonfiore nello stomaco.
    8. Nausea: Alcune persone possono avvertire nausea, anche se questo sintomo è meno comune.

    Sebbene l'acidità di stomaco possa essere scomoda, di solito non è grave. Tuttavia, se i sintomi sono persistenti, frequenti o gravi, potrebbe essere indicativo di una condizione più seria come la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) e sarebbe opportuno consultare un medico. Se i sintomi sono accompagnati da dolore al torace, difficoltà respiratorie o dolore alla mascella o al braccio, potrebbe trattarsi di un problema cardiaco e dovresti cercare assistenza medica immediatamente.

    Anemia

    Le persone affette da anemia hanno all’interno del proprio sangue un numero minore di globuli bianchi. Nella maggior parte dei casi le persone che soffrono di anemia hanno un colorito pallido soprattutto in alcune parti del corpo, ad esempio sulle labbra, sotto le unghie ecc.

    Dissenteria

    La dissenteria è una malattia dell’alimentazione nella quale il soggetto soffre di diarrea accompagnata spesso da muco e sangue nelle feci.

    Gastrite cronica

    Le persone che soffrono di gastrite hanno il rivestimento dello stomaco più fine del normale e dovrebbero eliminare dalle loro abitudini alimentari il consumo di succhi di frutta, alcolici ecc. 

    I sintomi della gastrite cronica possono variare da persona a persona e possono essere lievi o gravi. I sintomi più comuni includono:

    • Dolore o bruciore di stomaco
    • Sensazione di pienezza o gonfiore
    • Nausea e vomito
    • Perdita di appetito
    • Dispepsia (digestione difficile)
    • Alito cattivo
    • Sazietà precoce
    • Perdita di peso

    In alcuni casi, la gastrite cronica può causare complicazioni, come:

    • Ulcera peptica
    • Emorragia gastrointestinale
    • Perforazione dello stomaco

    La gastrite cronica è una condizione infiammatoria dello stomaco che può essere causata da diversi fattori, tra cui:

    • Infezione da Helicobacter pylori
    • Uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
    • Alcolismo
    • Sindrome di Zollinger-Ellison
    • Malattia autoimmune
    • Chirurgia gastrica

    La diagnosi di gastrite cronica viene effettuata da un medico sulla base dei sintomi e dei risultati di alcuni esami, tra cui:

    • Endoscopia digestiva superiore
    • Test per l'Helicobacter pylori
    • Test del sangue
    • Test delle feci

    Il trattamento della gastrite cronica dipende dalla causa scatenante. In caso di infezione da Helicobacter pylori, il trattamento prevede la somministrazione di antibiotici. In caso di uso di FANS, il medico può consigliare di ridurre l'assunzione di questi farmaci o di sostituirli con altri. In caso di alcoolismo, il paziente deve essere incoraggiato a smettere di bere alcolici. In caso di altre cause, il trattamento può prevedere la somministrazione di farmaci per ridurre l'acidità dello stomaco o per trattare la condizione di base.

    In alcuni casi, la gastrite cronica può essere gestita con cambiamenti nello stile di vita, come:

    • Evitare cibi e bevande che irritano lo stomaco
    • Mangiare pasti piccoli e frequenti
    • Non fumare
    • Ridurre lo stress

    Se si presentano sintomi di gastrite cronica, è importante consultare un medico per una diagnosi e un trattamento adeguati.

    Kwashiorkor

    La kwashiorkor è una malattia dell’alimentazione che colpisce in particola modo i bambini che vivono nei paesi del terzo mondo ed è causata dall’insufficiente apporto di vitamine e proteine.

    Anoressia nervosa

    L’anoressia nervosa è una malattia dell’alimentazione che colpisce in particolar modo il sesso femminile. Molte persone in particolar modo donne e adolescenti non si sentono a proprio agio con il proprio corpo perché magari si sentono addosso qualche chilo di troppo.

    La maggior parte di queste persone inizia a seguire una dieta dimagrante, con il giusto apporto di calorie, che permette di perdere peso in maniera equilibrata e ottenere nuovamente il proprio peso forma. E’ importante però fare attenzione a non diventare schiave dell’ago della bilancia e soprattutto, evitare che il peso e il cibo diventino una vera e propria ossessione.

    Purtroppo negli ultimi anni si sente molte spesso parlare di persone che soffrono di disturbi alimentari, come la bulimia e l’anoressia ed è importante sapere che queste patologie sono molto gravi e nei casi più estremi possono condurre anche alla morte.

    Le persone che soffrono di anoressia inizialmente avvertono una diminuzione dello stimolo della fame per poi giungere all’inappetenza totale. Da recenti indagini è emerso che ben lo 0,5% delle persone che hanno tra i dodici e i trenta anni soffrono di anoressia.

    Com’è stato già detto le persone che soffrono di anoressia, inizialmente hanno meno appetito e gradualmente iniziano a non alimentarsi più. L’anoressia può essere distinta in due categorie, che sono riportate di seguito.

    • Anoressia con abbuffate e successive condotte di eliminazione
    • Anoressia con restrizioni

    Nel primo caso il soggetto mangia enormi quantità di cibo per poi auto indursi il vomito, in modo da evitare di prendere peso. In questo modo arreca dei gravi danni al proprio organismo, ad esempio all’apparato cardiaco, gastrointestinale, endocrino ecc.
    Nel secondo caso invece il soggetto mangia pochissimo o addirittura non consuma cibo e la progressiva perdita di peso lo fa sentire più forte e sicuro di se. Inoltre spesso dedica molto tempo all’attività fisica che in alcuni casi diventa estenuante, soprattutto per persone che mangiano poco.

    Le persone che soffrono di anoressia hanno, come tutti coloro che soffrono di disturbi alimentari, nelle maggior parte dei casi problemi psicologici, spesso legati alla scarsa stima di se stessi, a questioni familiari, al desiderio di assomigliare il più possibile a determinati modelli estetici ecc.

    E’ importante sapere che guarire dall’anoressia è possibile e non bisogna nascondersi ma chiedere aiuto e farsi sostenere da medici specialisti che sono in grado di accompagnarvi durante il percorso della guarigione.

    L’anoressia nervosa è considerata una vera e propria malattia psicologica che purtroppo può causare gravi danni all’organismo e in alcuni casi può provocare la morte. Fortunatamente si può guarire da questa patologia e durante le cure una delle prime cose che viene presa in considerazione è l’aspetto psicologico di chi soffre di anoressia nervosa.

    I malati di anoressia hanno spesso scarsa stima di se stessi, problemi a relazionarsi con gli altri e con i familiari ecc. e credono che avere il controllo sul proprio peso possa in qualche modo renderli più sicuri nella vita. Inoltre molto spesso il soggetto prende come esempio modelli sbagliati di vita, che purtroppo spesso ci arrivano attraverso la televisione, le riviste, la radio ecc. dove alcune volte sembra proprio che solo chi è bello e in forma smagliante possa avere successo e realizzare i suoi scopi.

    Bulimia 

    Cause dei disturbi alimentari

    Sono molte le persone che non si sentono a proprio agio con il proprio aspetto fisico e ricorrono a delle diete dimagranti, spesso non equilibrate, che le aiutano a ritrovare il peso forma in poco tempo e senza grandi sforzi. E’ doveroso sottolineare l’importanza di seguire una sana e corretta alimentazione e soprattutto di seguire diete dimagranti equilibrate e possibilmente sotto un controllo medico.

    Purtroppo molte persone al fine di dimagrire iniziano ad avere disturbi alimentari, che purtroppo possono causare conseguenze molto gravi all’organismo e alla psiche. Sempre più spesso purtroppo si sente parlare di ragazze che soffrono di problemi alimentari come ad esempio la bulimia.

    Le persone che soffrono di bulimia sentono un forte bisogno di mangiare quantità sproporzionate di cibo.

    Come è stato in precedenza detto le persone affette da bulimia mangiano quantità smisurate di cibo e sono in particolar modo attratte dai cibi grassi e dolci vari.

    La bulimia può essere causata da due principali motivi, il primo è a livello organico, ad esempio l’ulcera duodenale, la gotta, l’ipertiroidismo, l’ulcera gastrica, il diabete mellito ecc., il secondo invece è a livello psicologico, in questo caso si parla di bulimia nervosa. La bulimia, come tutti i disturbi alimentari, colpisce in particolar modo il sesso femminile durante l’età dello sviluppo. Le persone che soffrono di bulimia avvertono un profondo senso di vergogna e frustrazione dopo aver mangiato il cibo in quantità smisurata e spesso cercano di consumare i pasti in modo che nessuno le veda e che quindi possa per questo giudicarle.

    Dopo l’attacco di fame irrefrenabile la persona affetta da bulimia nervosa cerca di compensare l’eccessiva assunzione di cibo con atteggiamenti compensatori, per questo la bulimia nervosa può essere distinta in due categorie che sono riportate di seguito:

    • bulimia nervosa con condotte di eliminazione
    • bulimia nervosa senza condotte di eliminazione

    Nel primo caso la persona affetta da bulimia cerca di auto indurre il vomito, che ha lo scopo sia di evitare che il peso corporeo aumenti a causa dell’abbuffata di cibo, sia di ridurre il senso di nausea e fastidio causato dalla smisurata quantità di alimenti ingerita. In alcuni casi la persona bulimica usa anche diuretici e lassativi.

    Nel secondo caso invece la persona affetta da bulimia cerca di compensare l’abbuffata di cibo con esercizi fisici estenuanti e seguendo il digiuno nei giorni seguenti.

    La maggior parte delle donne spesso avverte il desiderio di perdere qualche chilo di troppo perché magari il vestito dell’anno scorso adesso non sembra abbia intenzione di calzargli alla perfezione o semplicemente perché si sentono appesantite.

    Quando si desidera perdere peso e ottenere il proprio peso ideale è necessario seguire solo diete equilibrate, durante le quali sono ammessi tutti i cibi, semplicemente nelle giuste quantità e cucinati in modo salutare e allo stesso tempo gustoso. Purtroppo sono sempre più numerose le persone, in particola modo appartenenti al sesso femminile, che a causa del desiderio di perdere peso, spesso senza motivo, iniziano a soffrire di disturbi alimentari, come ad esempio la bulimia nervosa.

    Le persone che soffrono di questo disturbo devono essere aiutate e seguite da medici specialisti e devono poter contare sul sostegno della famiglia e degli amici. La bulimia nervosa può causare delle gravi conseguenze al fisico, alcune delle quali sono riportate nell’elenco che segue:

    • Problemi metabolici, il vomito auto indotto provoca la perdita eccessiva del succo gastrico che può a sua volta causare disturbi coma l’acidosi e l’alcalosi metabolica.
    • Esofagite da reflusso ovvero lesioni alla mucosa esofagea.
    • Squilibri elettrolitici e dei liquidi corporei come il potassio, il sodio ecc. La riduzione del potassio può provocare ad esempio il mal funzionamento dell’apparato cardiaco.
    • Erosione dello smalto dei denti e carie dovuta agli acidi contenuti nel vomito.
    • Lacerazioni alla gola che possono poi causare infezioni varie.
    • Lacerazioni esofagee che però compaiono raramente. Nel caso in cui nel vomito sono presenti tracce di sangue fresco, è consigliabile eseguire degli accertamenti per controllare lo stato di salute dello stomaco.
    • Anomalie o scomparsa del ciclo mestruale.

    Alcuni alimenti contro lo stress

    Forse in pochi lo sanno, ma grazie ad una corretta alimentazione è possibile anche dominare e ridurre lo stress quotidiano. Mangiare cibi particolari, infatti, può avere un effetto di rilassamento sull'organismo: vediamo dunque alcune sostanze che hanno queste proprietà e i cibi in cui poterle trovare.

    La prima e più semplice fonte di sostanze lenitive con un piccolo effetto sedativo è la lattuga: si tratta di una pianta fresca, ricca di acqua e di fibre, che può anche aiutare a risolvere l'insonnia; basta infatti preparare una sorta di zuppa con del riso per cena, e i risultati si vedranno poche ore dopo, quando si riuscirà a dormire con più facilità.

    Tutto questo è garantito da una sostanza contenuta nelle foglie, ovvero il triptofano, il quale aumenta la produzione di serotonina; in combinazione con il riso, poi, migliora i risultati in quanto l'amido contenuto in esso facilita il metabolismo dei carboidrati e rende più stabile l'umore. Se poi aggiungiamo anche la presenza di potassio, la cura dello stress è assicurata: questo elemento infatti aiuta a normalizzare il battito cardiaco e manda più ossigento verso il cervello.

    Cibi contenenti omega 3

    Per diminuire il rischio depressione e aiutare il sistema nervoso, sono importanti le sostanze contenenti omega 3: si tratta di acidi grassi fondamentali per il nostro organismo. Largo dunque agli alimenti che ne contengono una buona percentuale, come il salmone, le noci e altri tipi di frutta secca.

    Come la serotonina incide sul benessere psicologico

    La serotonina ha un ruolo fondamentale sul benessere psicologico, sull’appetito e sulla sessualità, dona sensazioni di piacere, calma e relax. Il cioccolato ad esempio e’ uno di quegli alimenti in grado di favorire la produzione di serotonina e di conseguenza di migliorare il nostro benessere psicologico, ed inoltre contiene varie sostanze che producono endorfine, le quali contribuiscono al rilassamento e alla sensazione di relax. Stessa cosa vale anche per il latte ed il miele. La serotonina ha un ruolo fondamentale nel controllo dell’appetito e del comportamento alimentare in generale.

    Può aiutare l’organismo ad avvertire prima il senso di sazietà e controlla il bisogno di assumere il cibo. Questa sostanza è conosciuta anche sotto il nome di ormone del buonumore, infatti, spesso, quando le persone soffrono di disturbi alimentari e cali dell’umore, assumono medicinali che hanno in compito di aumentare il ruolo svolto dalla serotonina. Questa importante sostanza interviene anche sul buon funzionamento della pressione sanguigna e sulla contrazione delle arterie, dei bronchi, della vescica, dei vasi intracranici e della muscolatura liscia.

    Il muscolo liscio è quello che si trova in particolar modo negli organi interni come l’intestino, l’utero, l’occhio, lo stomaco ecc. Come è stato già detto in precedenza, quest’ormone incide anche sul comportamento sessuale degli individui e sul controllo delle relazioni sociali, alcuni studi hanno fatto emergere che determinati comportamenti aggressivi possono essere attribuiti in parte a un calo della serotonina. E’importante sapere che alcune sostanze stupefacenti, ad esempio l’ectasy, stimolano il rilascio di questa essenza e proprio per questo motivo, chi le assume prova sensazioni di euforia e di sicurezza personale accentuate.

    Questa materia può diminuire il senso del dolore e abbassare la temperatura corporea, si trova anche all’interno delle piastrine, dove ha il compito di vasocostrittrice e svolge un’attività trombogena, vale a dire cerca di evitare la formazione di trombi in seguito a un trauma. La serotonina regolarizza le funzioni intestinali degli individui, nel caso in cui sia presente in quantità maggiore rispetto al normale può provocare disturbi intestinali come la diarrea, se invece presente in quantità minori rispetto la norma può causare problemi di stitichezza.

    Come combattere la fame nervosa

    Esistono però dei metodi efficaci per sconfiggere la fame dovuta al nervoso. Alcuni alimenti, infatti, possiedono un potente effetto calmante nei confronti di questo stimolo del tutto psicologico. Merito del triptofano, che è in grado di attivare i neurotrasmettitori, rilasciando una sensazione di piacere e benessere.

    Alimenti che contengono triptofano sono: le banane,il latte, le uova, i formaggi freschi poco salati, i cereali integrali, la carne bianca, i legumi secchi e il pesce. Per favorire il rilassamento, può essere utile anche ricorrere ad alimenti ricchi di bromo, come la lattuga, e di magnesio, come le zuppe di legumi, germe di grano, noci e mandorle.

    Per controllare e combattere la fame nervosa o gli attacchi di fame, esistono anche alcuni rimedi naturali; è comunque necessario prendere coscienza del problema, migliorare lo stile di vita e sforzarsi di seguire un regime alimentare.

    I prodotti erboristici utili sono: il citrus aurantium e la rodiola rosea, che riescono a controllare la fame nervosa

    Come evitare gli attacchi di fame

    Alcuni medici considerano la fame nervosa un vero e proprio disturbo alimentare che è legato alla sfera emotiva e si manifesta soprattutto durante periodi di stress e ansia. Le persone che soffrono di questo disturbo avvertono il desiderio di mangiare qualcosa, che non deve essere necessariamente un dolce, in modo rapido e senza gustare in realtà il gusto dell’alimento. Aver magiato provoca un successivo senso di rilassamento ma che è poi accompagnato da un senso di colpa. Di seguito sono illustrati dei suggerimenti che possono essere seguiti per evitare gli attacchi di fame nervosa.

    • Fare cinque pasti il giorno, non dimenticando mai lo spuntino a metà mattinata e quello pomeridiano. Il ruolo degli snack è fondamentale per evitare di arrivare troppo affamati al pasto successivo e rischiare così di ingurgitare velocemente il cibo, senza avvertire mai il senso di sazietà. Possono essere considerati ottimi spuntini la frutta fresca, lo yogurt magro, le barrette ai cereali ecc.
    • Tenere un diario del cibo, sul quale dovranno essere trascritti gli attacchi di fame, comprensivi di data e orario, il cibo assunto e lo stato d’animo provato. Lo scopo del diario è quello di registrare in quali situazioni particolari si avverte il senso della fame e cercare di evitarle o combatterle in maniera differente.
    • Mangiare i cibi che hanno un alto potere saziante, come l’arancia, l’ananas, il mandarino, il kiwi, il pompelmo, la papaia, la carota, la cicoria, la zucca, la lattuga, gli spinaci, la sardina, il salmone, lo sgombro, la trota, il pollo, il tacchino, la ricotta, i fiocchi di latte, lo yogurt ecc.
    • Mangiare i semi, ad esempio di girasole e zucca, che hanno un alto potere saziante.
    • Utilizzare le spezie nella preparazione delle pietanze, che servono ad insaporire maggiormente i cibi e aiutano a rimanere sazi più a lungo. Sono ottime la paprica, il peperoncino, lo zenzero, la cannella, il pepe, l’origano, il prezzemolo ecc.
    • Evitare i cibi che possono scatenare gli attacchi di fame, come i dolci, le bibite e gli alcolici, gli insaccati, la maionese, la carne rossa più di una volta la settimana, le patatine, i salatini, gli alimenti che contengono additivi come edulcoranti di sintesi e il glutammato.
    • Consumare integratori naturali anti-fame come la robiola, l’alga spirulina ecc.